Con le omelie di S.E. Mons. Luigi Testore fermiamoci a riflettere sulla gioIa del Mistero pasquale, gioa vera per ogni credente!

Cristo è risorto! Alleluia, Alleluia, Alleluia! Le Omelie della Santa Pasqua di Mons. Luigi Testore

VEGLIA PASQUALE

La grande veglia pasquale che ci fa celebrare la gioia del Risorto, ci invita anche ad un percorso di riflessione su tutta la storia dell’umanità e della salvezza.
Questa sera in particolare vorrei invitarvi a meditare proprio sugli inizi della storia biblica e quindi sul racconto del libro della Genesi. E’ molto importante per noi quando ascoltiamo questo testo avere una chiave di lettura adeguata, perché altrimenti ci diventa incomprensibile, mentre al contrario è un testo di una saggezza straordinaria.
Ovviamente l’autore biblico non ha nessuna intenzione di darci una spiegazione scientifica circa la nascita dell’universo e del nostro pianeta. Oggi sappiamo bene che la creazione non è certo durata sette giorni, ma miliardi di anni. E che l’essere umano è apparso sulla Terra dopo una lunga evoluzione. Ma questo non ci deve far pensare allora che la storia biblica sia solo una favola. Ovviamente non è una cronaca di fatti realmente accaduti, ma è una meditazione teologica sul significato della creazione. Il racconto che abbiamo ascoltato non pretende di dirci come sono andare realmente le cose, ma di farcene comprendere il senso vero. Per questo non c’è nessun contrasto tra la scienza e quanto la Bibbia ci riferisce, perché l’intento dell’autore biblico è un altro. E’ quello di farci capire il significato stesso dell’essere umano e del suo rapporto con Dio.
Vediamo per esempio che quando il libro della Genesi ci dice che l’essere umano è stato creato a immagine di Dio perché maschio e femmina, vuole farci comprendere una realtà essenziale e straordinaria, e cioè che siamo simili a Dio perché capaci di amare. E’ la capacità di amare dell’essere umano che lo avvicina a Dio e che lo apre poi quindi a tutta la prospettiva di alleanza e di salvezza che Dio costantemente propone all’umanità.
Il centro di tutto questo è proprio il dono di Gesù per noi e la sua resurrezione, perché Gesù viene esaltato nella Pasqua proprio perché ha amato come sa amare Dio.
Ecco perché il messaggio della Pasqua che abbiamo ascoltato nel Vangelo di Matteo :”voi non abbiate paura” può essere davvero il nostro motto di cristiani oggi.
Non abbiamo paura perché possiamo rileggere tutta la storia dell’umanità e comprenderne il senso.
Non abbiamo paura perché in Cristo Risorto si apre anche per noi una prospettiva di eternità.
Non abbiamo paura perché sappiamo che ha significato tutto quello che costruiamo nell’oggi e perché il progetto che il Risorto ci affida è quello di costruire la nostra vita e la vita del mondo in modo rinnovato.
Viviamo quindi insieme la gioia di questa Pasqua ripensando ai grandi doni ricevuti non solo personalmente ma in tutta la storia umana e quindi viviamo questa Pasqua con un grande senso di gratitudine e di speranza.

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SANTA PASQUA di Resurrezione

Nella gioia della Pasqua, possiamo oggi prendere spunto dalle parole pronunciate da Pietro nel brano degli Atti degli Apostoli che abbiamo ascoltato come prima lettura.
Il contesto è quello in cui Pietro, dopo la visione avuta a Giaffa in cui ha compreso non tanto che ci si poteva cibare di qualunque animale, quanto che anche i pagani avevano diritto di accogliere la promessa di Dio, poi incontra Cornelio, centurione romano, e gli fa il discorso che abbiamo ascoltato negli Atti.
E’ questo il primo passaggio cruciale nella Chiesa nascente. Una comunità che non aveva ancora nessuna visione chiara di quale fosse il suo compito e soprattutto che fino ad allora era stata strettamente legata solo alla propria origine ebraica.
Pietro, che il giorno di Pentecoste aveva ricevuto il dono dello Spirito e che è quindi ora in grado di capire meglio quello che Gesù aveva insegnato, si lascia guidare da Dio e coglie su quali strade di novità occorre indirizzare l’annuncio cristiano.
Quanto accaduto a Pietro in quella occasione è segno di come debba esser costantemente il cammino della Chiesa. Un cammino che si lascia guidare dallo Spirito e non dalle idee degli uomini. Pensate che, dopo questo discorso di Pietro e la conversione di quei pagani, Pietro è stato rimproverato dagli altri discepoli per essere entrato in casa di stranieri e addirittura averli poi battezzati.
E’ un rischio fortissimo quello di lasciarsi guidare dalle nostre idee e di non metterci in ascolto di Dio e della sua volontà. Spesso nel corso dei secoli la comunità cristiana ha pagato duramente questo tipo di scelta. Ancorarsi alla propria tradizione e al passato può impedire alla Chiesa di vivere il suo cammino vero.
Per questo rileggere oggi questo discorso di Pietro nel giorno di Pasqua è molto bello per noi. Ci aiuta a capire che il Risorto è davvero presente e che sempre agisce in mezzo a noi. Come Pietro in quel momento ha saputo fare una scelta coraggiosa, guidato da Dio, così noi tutti, chiamati ad annunciare la speranza del Risorto, possiamo imparare a vivere da cristiani.
Questo vuol dire anche imparare a fare scelte un po’ più coraggiose. Domandarci quale novità e quale spirito di servizio può aiutare ciascuno a rinnovarsi veramente e a capire fino in fondo il modo in cui può vivere il suo essere cristiano in mezzo agli altri.
Ma questo può aiutare anche la Chiesa ad essere più capace di vivere la Pasqua, più capace di annunciare la speranza cristiana, più capace di guardare avanti, lungo le strade verso cui il Signore la conduce.
Il Signore è Risorto, dobbiamo sentire fortemente la sua presenza in mezzo a noi, una presenza dinamica che non ci lascia tranquilli, ma ci invita a costruire con lui i percorsi dell’annuncio del Vangelo al mondo.

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