Celebrato il Mandato ai Catechisti

Condivisione e collaborazione sono state sicuramente le caratteristiche della celebrazione del Mandato ai Catechisti di domenica 20 novembre in Cattedrale.
Sì, perché all’organizzazione hanno partecipato in tanti, da diverse parti della Diocesi: il coro composto da elementi provenienti da diverse corali parrocchiali, le preghiere preparate da gruppi di catechisti di almeno cinque parrocchie e le “attività pratiche” svolte da tutti i presenti che con molto entusiasmo hanno partecipato. In armonia, con il sorriso, perché si è catechisti anche con l’esempio e con i gesti concreti come ha sottolineato il Vescovo nel suo commento al Vangelo di Luca nel brano che riferisce l’episodio dell’incontro di Gesù con Marta e Maria.
Mons. Testore ha detto che “nella vita della catechesi è importante avere sempre presenti questi due elementi essenziali: quello della spiritualità di Maria e quello dell’azione, dell’impegno di Marta perché per riuscire a vivere bene un cammino di catechesi è molto importante che si possano mettere insieme questi due elementi. […] E’ importante che una catechesi riesca ad approfondire un cammino spirituale, insegnare a pregare, insegnare ad ascoltare la Parola, riesca quindi a fare tutti quei percorsi che permettono di scoprire la profondità e il valore della preghiera, della spiritualità e della riflessione che permettono di approfondire il proprio cammino personale, il proprio cammino di Fede e nello stesso tempo, però, una catechesi deve essere un cammino di inserimento profondo nella vita della comunità cristiana. Quindi la catechesi non può essere soltanto un cammino spirituale, non può essere soltanto un cammino di insegnamento di qualcosa, ma dev’essere soprattutto un inserimento concreto nella vita della comunità […], far fare delle esperienze di servizio, […] che aiutino a capire che essere cristiano è anche fare gesti concreti. […] Tutto questo per non correre il rischio di ridurre il catechismo ad un insegnamento di tipo scolastico che non è il modo migliore per aiutare i ragazzi ad entrare nella vita della comunità cristiana, [….] bisogna (invece) comunicare un’esperienza di vita: della vita spirituale e della vita concreta […] aperta al servizio, ai bisogni, alla realtà che li circonda” .
Nel consegnare il Mandato, Mons. Testore ha poi dato a ciascun catechista un mattoncino simbolo del costruire insieme perché ciascun catechista rifletta sul valore e sull’importanza di lavorare e costruire insieme.
Non è mancato il sostegno al Progetto CIAD – “Sostenere a distanza per amara da vicino”, un’iniziativa che l’Ufficio Catechistico diocesano sostiene da alcuni anni per dare aiuto concreto al centro di formazione per catechisti agricoltori di Bendana,
Bendana è una località del Ciad situata nel sud del paese dove, a fronte di una popolazione cristiana in costante aumento e dislocata in un territorio ampio, ci sono pochi sacerdoti e dunque il compito di evangelizzazione e celebrazione liturgica è affidato principalmente ai catechisti. Per questo motivo la formazione dei catechisti è fondamentale sia sotto il profilo spirituale e teologico che umano anche come famiglia essendo essi un punto di riferimento per tutto il villaggio. Per questo sostegno si sono raccolti 94 euro.

condividi su