
UFFICIO LITURGICO DIOCESANO
Stante la situazione di pandemia in corso, anche le celebrazioni della Settimana Santa e del Triduo Pasquale subiranno necessariamente delle restrizioni.
Alla luce del Decreto “In tempo di Covid-19” della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti promulgato in data 25 marzo 2020 e degli “Orientamenti per la Settimana Santa” inviati dalla Conferenza Episcopale Italiana nella medesima data, si precisa quanto segue:
Indicazioni generali.
Tutte le celebrazioni è bene che avvengano in ogni chiesa parrocchiale, o nella chiesa principale di ogni comunità pastorale, possibilmente nell’orario consueto, ma si celebri a porte chiuse e senza concorso di popolo.
Circa la presenza di ministri per il loro svolgimento, si osservino le seguenti prescrizioni, secondo gli accordi presi dalla CEI con il Ministero dell’Interno: “Per quanto riguarda i riti della Settimana Santa, si specifica che la presenza di persone deve intendersi limitata ai celebranti, al diacono, al lettore, all’organista, al cantore e agli operatori per la trasmissione. I partecipanti alle celebrazioni, se sottoposti a controllo da parte delle Forze di polizia, potranno esibire l’autocertificazione in cui dichiarano nella causale “comprovate esigenze lavorative”. Sebbene il servizio liturgico non sia direttamente assimilabile a un rapporto di impiego, tale giustificazione è ritenuta valida e non saranno applicate sanzioni per il mancato rispetto delle disposizioni in materia di contenimento Covid-19”.
Occorre infine che tra le poche persone che intervengono, come sopra specificato, si osservi le norme igienico sanitarie e il distanziamento reciproco previsto dalle ordinanze.
Domenica delle Palme
La celebrazione, annunciata col suono festoso delle campane, avvenga secondo la terza forma indicata dal Messale Romano (pag. 121, n. 17 e seguenti), che non prevede né la processione esterna o interna alla chiesa, né la benedizione dei rami di palma e ulivo che quest’anno occorre tralasciare (questo sia perché tale benedizione è finalizzata all’uso dei medesimi per la processione che commemora l’ingresso di Gesù a Gerusalemme che quest’anno non si fa, sia perché nell’attuale situazione, invitare i fedeli anche solo a venirli a prendere per portarli a casa, significa contravvenire alle prescrizioni sanitarie in atto). I rami di ulivo o di palma possono essere utilizzati soltanto per ornare l’altare. Il resto della celebrazione avviene come al solito.
Giovedì Santo.
Come già comunicato non ci sarà la Messa del Crisma in cattedrale. Essa è rimandata ad una data che verrà decisa e comunicata dalla Conferenza Episcopale in accordo con la Santa Sede.
Per quanto riguarda la Missa in Coena Domini, anch’essa venga annunciata dal suono festoso delle campane prima dell’inizio e al Gloria (poi le campane tacciono fino al Gloria della veglia Pasquale). La celebrazione si svolge al modo solito, tralasciando però la lavanda dei piedi e la processione all’altare della reposizione (quest’ultimo infatti non va preparato). Al termine della celebrazione il Santissimo verrà riposto nel tabernacolo dove ordinariamente si conserva l’Eucaristia (che sarà vuoto fin da prima della celebrazione) e potrà essere ornato sobriamente con fiori. I fedeli che eventualmente in quei giorni passeranno in chiesa, potranno adorare davanti al consueto tabernacolo fino all’azione liturgica del Venerdì Santo.
Venerdì Santo.
L’azione liturgica propria di questo giorno avvenga come al solito, con la liturgia della parola, la preghiera universale (con l’ultima intenzione modificata come è riportato qui sotto), l’adorazione della croce (che verrà baciata dal solo celebrante, mentre dagli altri presenti verrà solo salutata con la genuflessione), la Comunione Eucaristica. Al termine la chiesa, come al solito, sarà lasciata spoglia, il tabernacolo vuoto e la sola croce in vista, riservata all’adorazione dei fedeli che eventualmente passeranno in chiesa dopo l’azione liturgica e fino al pomeriggio del sabato santo.
Non è possibile svolgere le tradizionali processioni e nemmeno la Via Crucis con il concorso di popolo, né fuori né dentro la chiesa.
Nella preghiera universale l’ultima intenzione vien modificata come segue:
X. Per i tribolati
Preghiamo, fratelli carissimi, Dio Padre onnipotente, perché liberi il mondo dalle sofferenze del tempo presente: allontani la pandemia, scacci la fame, doni la pace, estingua l’odio e la violenza, conceda salute agli ammalati, forza e sostegno agli operatori sanitari, speranza e conforto alle famiglie, salvezza eterna a coloro che sono morti.
Dio onnipotente ed eterno, conforto di chi è nel dolore, sostegno dei tribolati, ascolta il grido dell’umanità sofferente: salvaci dalle angustie presenti e donaci di sentirci uniti a Cristo, medico dei corpi e delle anime, per sperimentare la consolazione promessa agli afflitti. Per Cristo nostro Signore.
Sabato Santo
La veglia pasquale avvenga come al solito, evitando tuttavia l’accensione del fuoco all’esterno della chiesa, ma piuttosto, all’interno, con una semplice fiamma, alla quale si accende poi il cero pasquale. Non avvenga in essa la celebrazione di battesimi e, omesse le litanie (pag. 174, n. 40), si fa subito la benedizione dell’acqua lustrale (pag. 178, n. 45) seguita dalla rinnovazione delle promesse battesimali (pag. 179, n. 46).
Domenica di Pasqua.
Si annunci la Pasqua col suono festoso delle campane al mattino, a mezzogiorno e alla sera (Ave Maria) e anche nell’imminenza della celebrazione della Messa, che avverrà a porte chiuse, senza il concorso di popolo.
La partecipazione dei fedeli.
I fedeli vengano invitati a partecipare alle celebrazioni trasmesse dai canali televisivi o a quelle trasmesse in streaming dalla propria parrocchia o dalla cattedrale dove celebra il vescovo.
L’ufficio liturgico, in collaborazione con la Diocesi, attraverso i consueti canali di comunicazione, continuerà ad offrire un sussidio, perché ogni famiglia celebri una liturgia domestica della Parola di Dio nelle domeniche e nei giorni del Triduo Pasquale.