Sintesi dell’Omelia di Mons. Cesare Nosiglia nel secondo giorno di festa per la nostra Cattedrale

Quasi una “Lectio magistralis” è quella di Mons. Cesare Nosiglia, Arcivescovo di Torino, fatta durante la celebrazione della Santa Messa di Domenica 12 Novembre, nell’anniversario dei 950 anni della Dedicazione della nostra Chiesa Cattedrale. Anche lui,  ha ricordato il suo legame profondo con la nostra Diocesi durante gli studi del seminario, menzionando il suo servizio nella cantoria della cattedrale e del seminario,  con una menzione speciale per il canonico Ercole Viotti e per il Vescovo Monsignor Dell’Omo, che lo ha ordinato proprio nella Chiesa Cattedrale.

Nelle sue parole ha presentato la Chiesa Cattedrale come dimora dove le persone, soprattutto i fedeli cristiani, “vivono momenti forti, coinvolgenti di fede, di amicizia e di rapporto con Dio”.

Ma “la Cattedrale appartiene a Cristo e richiama a tutti noi, suo corpo, la sua morte e Risurrezione, la sua glorificazione di cui ci parla il Vangelo.”

Nella Cattedrale, il Vescovo è maestro di verità e di vita: attraverso di Lui è Cristo che parla.  La Cattedrale esalta il primato di Cristo, centro vivo della fede della Chiesa e le sue funzioni Sacerdotali. La Cattedrale,  poi, richiama a ciascuno il dono e compito della comunione: essa infatti è la Madre di tutte le Chiese della Diocesi e il luogo in cui converge l’intero popolo di Dio che fa parte della Chiesa particolare.

Qui si svolgono le più importanti celebrazioni della Chiesa particolare durante l’Anno Liturgico per rendere manifesto a tutti l’impegno di crescere nell’unione missionaria. Per questo è importante che si promuovano pellegrinaggi alla Cattedrale da parte delle Parrocchie, dei giovani e delle famiglie e in particolare dei ragazzi della Cresima per rinnovare la stessa fede nel luogo dove il Vescovo ammaestra il suo popolo e dove il presbiterio e  l’intera comunità si ritrovano per i momenti più solenni della loro vita di popolo di Dio pellegrino nel tempo e proteso con speranza al futuro”.

L’Arcivescovo si rivolge a questo punto ai giovani: “Cari giovani a voi è consegnato questo patrimonio che non è solo un patrimonio di mattoni, ma di pietre vive. A voi tocca essere quindi parte integrante, a voi tocca aiutare la Chiesa di oggi a camminare sulle vie di una continua conversione al vangelo. Voi dovete sentirvi responsabili e puntare in alto. La Chiesa deve sempre puntare in alto, mai adagiarsi a ciò che ritiene già di aver fatto in abbondanza. Puntate in alto verso traguardi che sono quelli che il vostro cuore vi suggerisce”.

Passa poi a evidenziare come la Cattedrale è segno di storia e di arte, di realtà vecchie e nuove. “Carissimi la Cattedrale diventi così una realtà e un luogo che comunica un messaggio vivo e portatore di speranza per tutti e questo grazie alla vita della comunità credente che continuamente la utilizza come spazio della fede accolta e celebrata.

Ma le parole finali dell’Arcivescovo, dette prima della Benedizione, hanno strappato all’assemblea un caloroso applaudo. Eccole:

“Diceva il nostro Vescovo: quasi 1000 anni sono tanti. Pensate quante generazioni si sono susseguite, hanno mantenuto viva la fede e la preghiera, la forza del Cristiano attraverso tutti questi anni. Quante generazioni! Questo è un grande compito anche per noi. Certo però una cosa dobbiamo anche tenere presente: che la storia di questa Cattedrale si è intrecciata anche con la storia di questa Città, di questa Diocesi, di questo territorio; con la storia Italiana e Mondiale. Non è sempre stato facile. Sono stati momenti certamente difficili, faticosi ,momenti di crisi.

Oggi ci lamentiamo per tanti aspetti negativi: fanno parte della fede che si rinnova, della società che sembra allo sbando e così via. Non dimentichiamoci che nel passato ci sono stati momenti peggiori di questi! Eppure c’è stata sempre la voglia e la volontà, l’impegno di reagire con una fede più forte e una comunione, un’unità sempre più convinte ed efficaci. Non dobbiamo mai peccare contro la Speranza! Perché possiamo anche peccare contro la Speranza. Quando per esempio pensiamo che la storia della nostra vita, della Chiesa, sia tutto nelle nostre mani. Dio guida la Storia. Dio guida la sua Chiesa. Se noi siamo disponibili, Lui scrive grande quello che noi scriviamo in piccolo. Quindi sempre coraggio e fiducia. La festa di oggi ce lo conferma.”

Per chi volesse (ri)vivere i momenti della Celebrazione Eucaristica, è disponibile al seguente indirizzo la registrazione della diretta streaming realizzata dal Centro di Produzione don Alberto Rivera, del sistema informativo parrocchiale Cattedrale Acqui NEWS:

 

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