
L’ultimo giorno dell’Assemblea generale dei Vescovi italiani ha coinciso con l’inizio dell’Assemblea nazionale dei referenti diocesani e del Comitato Sinodale alla quale Flavio ed io abbiamo partecipato. Il 25 maggio 2023 possiamo definirla una data storica per la Chiesa Italiana, iniziata con la S. Messa in San Pietro e l’incontro con Papa Francesco nell’Aula Paolo VI. E’ stato emozionante ascoltare il Vangelo di Giovanni 17,20-26 davanti alla Cattedra di Pietro, queste parole di Gesù: “…perché tutti siano una cosa sola. Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola…” hanno risuonato fortemente nel cuore del Suo popolo in cammino. Ciascuno di noi, sia Vescovi che referenti diocesani, portava nel cuore la propria Chiesa locale e dalle parole dell’omelia del Card. Zuppi: “l’unità ha sempre al centro Gesù” ho sentito che siamo veramente chiamati a camminare con Gesù tra noi, il solo capace a farci uno. E’ stato fondamentale l’incontro con Papa Francesco che con le sue quattro consegne ci ha esortato a:
– continuare a camminare insieme: “siete invitati a non fermarvi. La vita cristiana è un cammino. Continuate a camminare, lasciandovi guidare dallo Spirito.”
-a fare Chiesa insieme: “Abbiamo bisogno di comunità cristiane nelle quali si allarghi lo spazio, dove tutti possano sentirsi a casa, dove le strutture e i mezzi pastorali favoriscano non la creazione di piccoli gruppi, ma la gioia di sentirsi corresponsabili.”
-a essere una Chiesa aperta: “Dovremmo domandarci quanto facciamo spazio e quanto ascoltiamo realmente nelle nostre comunità le voci dei giovani, delle donne, dei poveri, di coloro che sono delusi, di chi nella vita è stato ferito ed è arrabbiato con la Chiesa. Fino a quando la loro presenza resterà una nota sporadica nel complesso della vita ecclesiale, la Chiesa non sarà sinodale, sarà una Chiesa di pochi. Ricordate questo, chiamate tutti: giusti, peccatori, sani, malati, tutti, tutti, tutti.”
– a essere una Chiesa “inquieta” nelle inquietudini del nostro tempo: “Siamo chiamati a raccogliere le inquietudini della storia e a lasciarcene interrogare, a portarle davanti a Dio, a immergerle nella Pasqua di Cristo. Il grande nemico di questo cammino è la paura…”
Uscendo dall’Aula Paolo VI avevamo una rinnovata certezza, che per realizzare queste consegne dovevamo lasciare tutto lo spazio allo Spirito Santo, vero protagonista del cammino sinodale, l’unico capace di spazzare via tutto ciò che non è Lui e costruire la vera armonia.
Nel pomeriggio hanno preso il via i lavori dell’assemblea nazionale dei referenti diocesani e del Comitato del cammino sinodale che sono proseguiti il giorno seguente con un’intensa mattinata, nella quale siamo entrati pienamente nella fase sapienziale del cammino sinodale, dove saremo chiamati ad attivare un discernimento operativo riguardo alle tematiche emerse dalla fase narrativa. Mentre proseguivano i lavori in un intenso clima di preghiera pensavo a persone che affermano che ormai il Sinodo è concluso e avrei voluto che fossero presenti per poter sperimentare e cogliere nel profondo che in realtà siamo solo all’inizio. Dobbiamo proprio avere il coraggio di guardare dentro di noi e dentro alle nostre comunità per scoprire cosa dobbiamo cambiare per essere più trasparenti al Vangelo e trovare le condizioni di possibilità che permettano di far emergere il SENSUS FIDEI del Popolo di Dio in cammino. Mentre tornavo a casa e leggevo le cinque tematiche che saranno al centro della fase sapienziale (1 la missione secondo lo stile di prossimità; 2 i linguaggi, la cultura, la proposta cristiana; 3 la formazione alla fede e alla vita; 4 la corresponsabilità; 5 le strutture) pensavo che lo Spirito Santo ci sta spingendo con forza a confrontarci continuamente col Vangelo per essere come gli scultori che da un blocco di marmo immaginano già l’opera d’arte e con lavoro di cesello tolgono tutto ciò che non serve per far emergere la bellezza. Il Sinodo non è finito, è solo all’inizio e continuando a camminare insieme, la Chiesa diventerà sempre più bella, aperta, accogliente, ad immagine di Gesù.
Eugenia Travo (Referente diocesana del Sinodo)