
Ogni anno l’avvicinarsi del Natale ci offre una occasione di riflessione. Certo, questa è diventata anche una festa civile in cui scambiarsi doni e auguri e ritrovare il calore del nostro stare insieme in famiglia e tra amici.
E’ forse importante, però, cogliere quale ne è l’origine. I cristiani dei primi secoli, che non conoscevano la data di nascita di Gesù, hanno pensato di festeggiarla al 25 dicembre, quando i pagani vivevano con gioia la festa del sole che, dopo il solstizio d’inverno, riprendeva nei giorni successivi ad aumentare le ore di luce della giornata. L’idea era appunto questa: che la vera luce del mondo fosse proprio la nascita di Gesù . Una luce nuova, potente, capace di cambiare la storia dell’umanità.
Noi cristiani crediamo infatti che Dio stesso abbia voluto partecipare alla condizione umana e nascendo tra noi ci abbia aperto la prospettiva di prendere parte alla vita divina, di capire il senso dell’essere umano, creato a immagine di Dio, e chiamato a vivere in comunione con Lui.
La luce di Natale è quindi ben più potente di qualunque altra luce. Certo non manca il buio intorno a noi, che è plasticamente raffigurato nelle guerre che portano nel mondo odio, ingiustizia, disperazione.
Ma una luce si è accesa nella storia umana, basta saperla vedere.
Il mio augurio è che tutti possano vedere questa luce e a partire dalla novità così radicale del Natale riescano a costruire gioia e speranza.
+ Luigi, vescovo di Acqui