Il Tuo Popolo in cammino. Appunti dal Sinodo della Chiesa. L’esperienza di Eugenia e Flavio, delegati diocesani per il Sinodo

Dopo gli incontri online dei mesi scorsi, il 18-19 marzo ci siamo incontrati in presenza con i membri della segreteria nazionale per il Sinodo. Da ogni Diocesi erano presenti due referenti e alcuni uditori, in questi due giorni abbiamo avuto la possibilità di conoscere i membri della segreteria e soprattutto di conoscere personalmente altri referenti provenienti dalle Diocesi italiane. E’ stata un’occasione per fermarci, pregare insieme, invocare la presenza dello Spirito Santo e vivere un’esperienza significativa di Chiesa ed è stata una conferma del fatto che il Sinodo è un evento spirituale, nel quale abbiamo la possibilità di avviare percorsi di conversione. Molto bella la riflessione di Mons. Stefano Russo che ha iniziato leggendoci uno stralcio di Don Tonino Bello: “…..La pace richiede lotta, sofferenza, tenacia. Esige alti costi di incomprensione e di sacrificio. Rifiuta la tentazione del godimento. Non tollera atteggiamenti sedentari. Non annulla la conflittualità. Non ha molto da spartire con la banale vita pacifica. Si, la pace prima che traguardo è cammino, e per giunta…cammino in salita.” Ed entrando nella realtà del Sinodo ha ribadito con mitezza e con forza che se non c’è lo Spirito Santo non c’è Sinodo e che, come Chiesa, abbiamo la possibilità di rivivere il giorno di Pentecoste dove ciascuno dovrà sentirsi colmo di Spirito Santo. Abbiamo sentito la maternità della Chiesa che ci accompagna in questa avventura straordinaria del Sinodo; infatti, proprio grazie a questo affiancamento abbiamo sperimentato che anche raccogliere e sintetizzare il materiale che ci arriverà dai gruppi sinodali sarà un momento intenso di preghiera e di contemplazione. E’ stato fondamentale fare concretamente delle esercitazioni pratiche, ci hanno divisi in tavoli da sei persone e ci hanno consegnato alcune sintesi provenienti da gruppi sinodali diversi e aiutati da Padre Costa abbiamo iniziato la lettura di questi testi, coscienti che avevamo davanti qualcosa di prezioso. E dopo questo lungo lavoro di gruppo abbiamo veramente sperimentato che prendendoci questo tempo abbiamo generato la presenza viva di Cristo tra noi che gradualmente ci ha aiutato ad entrare in ciò che leggevamo con uno spirito generativo. Anche la stesura delle sintesi si è trasformata in un momento spirituale nel quale siamo entrati nella “terra sacra” dell’altro con spirito orante. Questi testi ci hanno provocato emozioni e mettendoci in ascolto dello Spirito Santo abbiamo trovato, nelle esperienze, la vita del popolo di Dio. Adesso tornando in Diocesi cercheremo di rivivere questa esperienza condividendola con Le nostre comunità.

Eugenia Travo

******************

Eugenia ed io torniamo da una trasferta a Roma in cui ci siamo esercitati con altri 300 rappresentanti delle 167 diocesi italiane presenti per capire come procedere nel cammino sinodale, come fare la sintesi. Detto così potrebbe sembrare un corso per imparare una tecnica, invece è la premessa di un’esperienza spirituale.

In Diocesi di Acqui faremo una prima raccolta di schede che i gruppi invieranno agli Uffici Pastorali (ufficipastorali@diocesidiacqui.it) o a noi (gottaflavio@gmail.com – eugitravo@gmail.com) entro il 31 Marzo. Poi con altre 2-3 persone ci ritroveremo per fare la sintesi. La scriveremo a più mani, cercando di individuare cos’è più importante non perché l’hanno detto tante persone, non perché siamo convinti di cosa serve o capiamo cos’è più giusto, ma perché quanto leggeremo le schede qualcosa raggiungerà le corde profonde dell’animo, quel luogo in cui il Signore sussurra la più divina nostra umanità. Per questo servono diverse sensibilità che ascoltano. Se la facesse una sola persona forse sarebbe più rapida ma con i referenti delle altre diocesi abbiamo sperimentato che mettersi INSIEME alla presenza dello Spirito, fare un minuto di silenzio a ogni cambio di argomento, ascoltarsi per decidere la sintesi è fondamentale affinché le parole e le idee non scivolino via come l’acqua di un temporale.

La vita della Chiesa è intrisa di doni preziosi e povertà grandi: darsi del tempo per far risuonare l’esperienza vissuta, fare esercizi di fraternità senza l’ansia di fare documenti completi, senza l’illusione di trovare formule vincenti, offre prospettive di Speranza inattese. Darsi fiducia reciprocamente e confidare nell’ispirazione divina che nasce dal dialogo tra fratelli e sorelle del cammino è il vero miracolo del Sinodo.

La prima sintesi diocesana la invieremo a Roma entro Aprile, poi a Maggio i Vescovi italiani, a partire da quanto avranno ascoltato, individueranno alcuni nuclei tematici e chiederanno nuovamente al Popolo di Dio di esprimersi. Tutti corresponsabili del cammino, non c’è chi capisce e chi esegue.

A qualcuno sembrerà di perdere del tempo, “ci sono cose più urgenti”, la logica efficientista suggerirebbe di utilizzare le energie per celebrazioni più curate o iniziative concrete che diano risultati, ma sembra emergere che dalla Chiesa vorremmo innanzitutto essere sostenuti, che ci aiuti nell’arte del vivere. Per fare questo dobbiamo regalarci una giusta misura di tempo e ascolto… le ricadute concrete sono importanti se costruite insieme, calate dall’alto diventano come gli aiuti che arrivano e che non si capisce chi li abbia mai chiesti.

In Diocesi siamo invitati a continuare per un anno a fare gruppi sinodali, chiederci “nella mia esperienza quando ho sentito la Chiesa come un camminare insieme” e “cosa sento che lo Spirito sta dicendo alla Chiesa di oggi per camminare sempre di più insieme”. La sintesi locale che ne scaturirà ci farà concentrare su quanto conta nel cammino delle nostre comunità: 115 parrocchie in 87 Comuni per circa 140.000 abitanti.

Flavio Gotta

condividi su