Il Giubileo del Popolo di Dio

Come ha vissuto il Giubileo dei 950 il popolo di Dio di Acqui?

Per molti, certo, il Giubileo della Cattedrale di Acqui è passato quasi inosservato. Molte persone neppure avranno sentito che si celebrava. Qualcuno distratto, ma un po’ coinvolto, l’ha sentito dire, ma non ha voluto o potuto parteciparvi. Mi diceva un signore: “ma l’ho saputo all’ultimo momento che c’era questa Messa Solenne. Ma siccome avevo gente in casa non sono potuto venire.” Certo anche questo è successo.

Per molti è stata un’occasione per rivalutare la nostra stupenda Cattedrale dal punto di vista artistico e storico. Un vero tesoro, una vera ricchezza! Non basta aver partecipato o letto dell’intenso convegno storico dell’11 Novembre organizzato dall’Istituto Internazionale di Studi Liguri (sezione Statiella), oppure alla premiazione dei concorsi per le scuole e per i neo laureati organizzato dall’Ufficio Pastorale Diocesano della Scuola. Molti hanno goduto delle belle visite guidate dei messi scorsi. Anche alcune pubblicazioni edite ci potranno aiutare.

a per molti, soprattutto per le persone che hanno partecipato attivamente a tutte, o a qualche iniziativa, è stato un evento che spesso ha dato luce, ha toccato il cuore e ha ridato un po’ di senso della bellezza, oltre che della Cattedrale, anche del credere da cristiani.

Per questo è chiaro che ringraziamo il Signore e, personalmente,  desidero anche sottolineare il fatto che era questo proprio lo scopo proposto dal Vescovo e dichiarato già tre anni fa, quando il Giubileo è stato indetto: il giubileo come occasione di valorizzazione della Cattedrale, come centro Spirituale di Vita della Diocesi. Una Cattedrale inserita nel tessuto sociale e storico dell’acquese. Una Cattedrale segno luminoso di fede, di vita cristiana, per un popolo che da più di 1000 anni vive e professa, pur con i suoi limiti, la fede nel Signore Gesù Cristo.

Altri ancora, che hanno partecipato attivamente alla vita della Chiesa acquese in questi mesi, hanno raccolto qualcosa di profondo che li ha coinvolti e toccati nell’intimo. Anche nella fede.

La prima testimonianza che riporto, è di una signora che dice: “Come è stato bello ieri.” E parlando porta la mano al cuore dicendo: “è stata una cosa che mi ha toccato il cuore e mi ha dato ristoro. E poi che bella Messa! Come si è sentito anche il silenzio della preghiera!  Sono stata proprio bene. Avete organizzato proprio bene”.

Un altra più giovane signora invece scrive: “Purtroppo oggi un attacco forte di emicrania mi ha messo ko… e allora niente festa! Sono riuscita a seguire un po’ via streaming… Bello, bello, bello! Così potrò dire che un po’ l’ho vissuto anch’io questo anniversario importante…”

Ed al riguardo, interessante e commovente l’esperienza di un’altra signora anziana. Telefona e chiede “come si fa a vedere dal computer la Messa Solenne?” Io rimango stupito e le chiedo: “ma è capace a usare il computer?” E lei risponde: “io no, ma viene un ragazzo a insegnarmi e a farmi vedere.”

Sono passate solo poche ore dalla Celebrazione e non ho altre testimonianze dirette. Ma la sensazione raccolta al termine delle Celebrazioni e nei dialoghi di oggi, Lunedì 20 Novembre, è stata quella di un’occasione – e in particolare di una celebrazione – positiva bella e vera. Speriamo anche utile per la nostra gente e per il nostro territorio. Utile per la nostra Chiesa Diocesana e Parrocchiale, utile a ritrovare speranza e fiducia nel grande cammino della storia, nel quale anche noi siamo inseriti e che abbiamo vissuto una pagina bella e viva… “storica”, appunto!  Storia Diocesana ed acquese spesso disseminata di problemi, di urgenze, di difficoltà e di miserie; nell’insieme, una storia di fede, di vita e di speranza, che si sviluppa proprio partendo dalla fede del popolo di Dio che vive in questi luoghi.

Ecco perché tutti, credenti e non, possiamo guardare con fiducia al nostro tratto di strada che stiamo percorrendo, guardando avanti. E, come ho detto al termine della Celebrazione, ci prepariamo al millenario!!! Non è una battuta (anche se i fedeli presenti in Chiesa hanno sorriso rumorosamente), ma è l’impegno che lo slancio di questo Giubileo ci dà per trasmettere ai giovani, ai ragazzi, ai bambini, la nostra fede. Per vivere bene i 950 anni della Cattedrale di Acqui e per prepararci al suo millenario,  impegniamoci tutti a valorizzare questo monumento di arte e di storia e a trasmettere (la “Traditio) quel tesoro della fede e della vita cristiana che sempre è stato il valore aggiunto per ogni società, per ogni cultura, per ogni tempo e per ogni luogo. Anche per l’acquese!

dP

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