
Deut30,10-14
Siamo arrivati nel Vangelo odierno alla parabola del Buon Samaritano e all’indirizzo che vi dà Gesù sul
punto centrale della Legge ebraica. La liturgia perciò raccoglie alcune testimonianze preziose dell’AT
sull’argomento, in questa prima lettura e dai salmi. Forse vale la pena ricordare che tra tutta la massa di
leggi dell’AT, quelle importanti sono i 4 Codici di leggi civili e religiose, composti lungo la storia d’Israele e
proposti nelle varie tappe al popolo nei grandi appuntamenti religiosi. Il più antico è finito in Es 34, come
rinnovamento dell’alleanza dopo la colpa del vitello d’oro. I 4 codici hanno tutti lo stesso schema e, alla
fine, propongono il calendario delle feste e dei pellegrinaggi da farsi al centro del culto: prima alla tenda e
poi al tempio. In ordine cronologico viene poi Es 20-23, iniziato col Decalogo e finito con il rito dell’alleanza
al Sinai in Es 24. Viene poi il Codice Deuteronomico (Deut 12-26), formulato al tempo del re Giosia (si veda
2 Re22s.) nel sec VII-VI a.C. Il quarto è il Codice di Santità o Sacerdotale (Lev 17-26), nei secc. VI-V a.C. Il
brano odierno esorta all’osservanza del Codice Deuteronomico, dichiarandone l’accessibilità e la facile
osservanza. Non dobbiamo dimenticare però che nel NT già Gesù lo ridimensiona; lo vedremo nel Vangelo.
Ma è soprattutto Paolo che lo supera affermando che non è l’osservanza della legge che salva, ma la fede in
Gesù Cristo.
Sal 18 (nella Bibbia 19)
Il salmo è scelto per la seconda sua parte, completamente diversa dalla prima. Nel cuore del primo libro del
salterio, colle sue preghiere del re e per il re, spunta un inno al sole, la più bella cosa dei cieli, che narrano la
gloria di Dio. Dal v.8 si comincia invece a parlare della legge, descrivendone entusiasticamente la bellezza
con 6 sinonimi (legge, testimonianza, precetto…tradotti variamente). Se guardiamo il lunghissimo Sal 119
vediamo i nostri sinonimi ripetuti in ogni strofa, che segue l’ordine alfabetico ebraico. E’ inevitabile il
collegamento e la conclusione. Si vuol attaccare il discorso sull’importanza della legge già agli inizi del
salterio e concluderlo verso la fine. Dopo seguono solo i salmi “delle ascensioni” e altre appendici. Credo
che l’autore di questa strutturazione sia Esdra, molto attivo alla ripresa della vita d’Israele dopo il ritorno
dall’esilio Babilonese, la ricostruzione del tempio, sotto la spinta di Aggeo e Zaccaria, e la ricostruzione delle
mura di Gerusalemme.
Col 1,15-20
Passiamo ad un’altra lettera, ora tra quelle scritte tardi da Paolo. La leggeremo per tutto Luglio. Il primo
brano proposto è una delle pagine cristologiche più belle, assieme a Ef. 1 e al prologo del vangelo di Gv. Qui
è contro la “gnosi”. Mentre l’agnosticismo nega la capacità dell’intelletto a conoscere e a credere in Dio, il
gnosticismo fiduciosamente vuol spiegare tutto con gli sforzi filosofici del nostro cervello. A questo
ottimismo Paolo contrappone non delle ideologie, fossero pure religiose, ma la figura storica di Gesù,
incarnato e morto per noi e unica soluzione dei nostri problemi e di quelli di tutto il creato.
Lc 10,25-37
E’ iniziato appena il lungo viaggio di Lc verso Gerusalemme. Si deve attraversare la zona intermedia, la
Samaria, dove un primo paese ha opposto resistenza, a motivo del contrasto religioso tra Samaritani e
Giudei. Negli altri paesi le cose vanno diversamente. Addirittura Gesù prende a imitazione un samaritano,
come modello dell’osservanza della legge, in opposizione ai modelli del Giudaismo: un sacerdote e un levita
(10,31s.). Sorvolando sul primo dei due precetti principali, l’amore di Dio, l’enfasi è messa sul secondo,
l’amore del prossimo, ancora allargato rispetto alla norma antica di Lev 19,18, che sembra considerarlo solo
all’interno del popolo di Dio. E’ naturale che il NT, cattolico, allarghi l’ottica a tutta l’umanità e ne renda così
impossibile l’applicazione completa: i poveri li avremo sempre con noi (Mt 26,11). La difficoltà non deve
però dispensarci dall’osservarlo. Il Papa fortunatamente non si stanca di richiamarlo. Forse prima il campo isivo era ridotto facilmente alla propria zona. Ad ogni modo i/le seguaci cristiani/e hanno sempre cercato
di aiutare i bambini, i malati, i bisognosi, “le vedove e gli orfani”, nelle loro generose imprese singole e
collettive. Ora il messaggio cristiano allarga l’ottica addirittura alle altre religioni, a partire dal recente
documento con i musulmani sulla fraternità, seguito infine dall’enciclica “Fratelli tutti”. E bisogna dire che
gli esempi si moltiplicano tra gli individui e le famiglie cristiane. Siamo nella novena di S.Guido. Chiediamo al
Patrono della nostra Diocesi che la spinga sempre più su questa strada.