
Si è svolto a Matera dal 22 al 25 settembre il XXVII Congresso Eucarstico Nazionale che si è concluso con la Santa Messa celebrata dal Santo Padre, Papa Francesco.
“Torniamo al gusto del pane” è stato il tema intorno al quale si sono sviluppati gli incontri, i dbattiti e i lavori di gruppo.
Per la Diocesi di Acqui i delegati presenti sono stati quattro: Eugenia Travo, il Diacono permanente Gianfranco Ferrando, Michela Gaviglio e Monica Cavino.
Significativi i commenti di alcuni d loro.
“Siamo tornate ieri sera da Matera
Volevo condividere con tutti voi la gioia grande per avere vissuto questi momenti che sono stati di preghiera, di riflessione, di formazione, di condivisione e anche di tanta allegria. Momenti di raccoglimento si sono alternati a momenti di divertimento e risate (“perché la Fede è gioia”)
Il card.Zuppi con tutti i Vescovi ha condiviso con noi ogni momento creando un vero clima di fratellanza.
Poi è arrivato papa Francesco, affaticato ma con il sorriso. Un esempio per tutti, ha sottolineato Zuppi, anche per il sorriso, “un esempio per i musoni”.
Abbiamo conosciuto tante persone meravigliose da ogni parte d’Italia, volontari di Matera eccezionali.”
E ancora
“Condivido ogni parola del commento precedente:sono stati giorni bellissimi.
Il congresso eucaristico è stato definito “la pausa contemplativa del cammino Sinodale”
E abbiamo proprio sperimentato che quando ci si ferma, si prega e si ci mette davanti a Gesù Eucarestia, ci si sente veramente famiglia e la gioia è il primo segno e conferma che le promesse del Vangelo sono vere
Possiamo proprio dire che siamo state bene, ci siamo anche divertite e abbiamo visto una porzione di popolo di Dio felice e non musone e col desiderio di guardare sempre al positivo.
Non felicità superficiale ma certezza che ciascuno di noi può diventare pane e “farsi mangiare” donandosi a chi incontriamo lungo il nostro cammino.
Mi sono anche commossa durante la processione Eucaristica nel vedere questo popolo (vescovi, sacerdoti, diaconi, laici) in cammino con Gesù
Sono arrivata a casa col cuore colmo di speranza e anche se sono consapevole delle fatiche e delle resistenze che inevitabilmente si trovano, la carica che abbiamo ricevuto ci spinge a continuare questa esperienza di Chiesa viva che si apre a tutti.”
Gianfranco, Eugenia, Michela e Monica