Omelia di S.E.R. Mons. Luigi Testore per la S. Messa del 21 agosto 2022 celebrata ad Alice Bel Colle e trasmessa in diretta nazionale su RAI UNO

Ci mettiamo insieme, noi qui presenti e coloro che ci seguono a distanza, in ascolto di questa pagina del Vangelo di Luca.
Alla domanda che questo tale rivolge a Gesù: “ sono pochi quelli che si salvano?”, Gesù non risponde direttamente, ma parla di una porta stretta. Occorre una forza, una dinamica per entrare. Per salvare, rendere autentica la propria vita non si può restare fermi , bisogna seguire Gesù in questo suo cammino verso Gerusalemme.
Per Luca è un cammino simbolico molto efficace che indica la decisione con cui Gesù abbraccia la sua vocazione decidendo di donarsi totalmente per l’umanità. Dal capitolo 9 in poi l’Evangelista Luca situa tutti gli episodi, compreso quindi quello che abbiamo letto oggi, lungo questo cammino in cui Gesù ha deciso con fermezza di procedere.
La Parola del Vangelo di oggi sembra dirci perciò che occorre fare una scelta, prendere posizione, dare una linea alla propria vita. Non necessariamente fare cose straordinarie, ma vivere ogni cosa con pienezza. Pensare alla propria famiglia, alla educazione dei figli, al proprio lavoro inserendo tutto in una dinamica evangelica .
La porta aperta di cui parla il Vangelo è il tempo della vita. Dopo è tardi. Gesù non dice se sono tanti o pochi quelli che raggiungono la pienezza della vita, ma dice che non bisogna sprecare l’occasione della propria vita.
Forse Dio, ricco di misericordia e di passione per la situazione e la condizione di ciascuno, accoglierà molti nella sua pienezza, ma chi non ha vissuto bene la sua vita ha perso qualcosa, ha rinunciato al suo compito, a qualcosa di importante che gli era chiesto di realizzare.
Nella parabola chi è rimasto fuori dice. “abbiamo mangiato insieme, insegnavi nelle nostre piazze..”, sembra quasi un riferimento al nostro partecipare all’Eucaristia. Ma non basta. Gesù ci dice che bisogna attuare e attualizzare il suo messaggio, che occorre costruire la giustizia nuova del Vangelo. Quelli cacciati fuori infatti, dice il Vangelo, sono operatori di ingiustizia. E’ per noi molto importante sempre domandarci quali sono le scelte che producono giustizia, quali relazioni con gli altri, quale carità rendono giusti i nostri comportamenti. Ci sono tante situazioni di ingiustizia nel mondo e vicino a noi. Spesso ci è difficile contrastare o cambiare tutto ciò, ma ogni cristiano è chiamato a operare nella giustizia e a porre gesti e segni, anche piccoli, che rompano il circolo vizioso della ingiustizia e indichino strade nuove possibili su cui camminare.
C’è spazio per tutti, anche per i pagani: “verranno da oriente e occidente…” La porta è stretta, ma c’è posto per tutti, bisogna solo appassionarsi alla propria vita, al proprio compito di cristiano nel mondo.
Occorre non sprecare le occasioni di bene che incontriamo, vedere in ogni tempo della vita una possibilità di costruire qualcosa di vero secondo il progetto del Vangelo.
Gli ultimi saranno i primi. Si è sempre in tempo infatti per scoprire un modo evangelico di costruire la vita e le relazioni. Non è mai tardi per capire cosa sia questa giustizia nuova del Vangelo che applicata alle proprie scelte può dare respiro, gioia e pienezza alla vita di ciascuno.

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