
Domenica XIII
I Re 19, 16b.19-21
La lotta di Elia contro il potere pagano di Acab e Gezabele nel regno del Nord era a un punto disperato e le forze del profeta venivano meno. Il pellegrinaggio giù al Sinai è fatto con la domanda di pensionamento (già in 19,4); e Dio lo ascolta, ma prima deve cercarsi il successore, Eliseo, che elegge Jehu, coi suoi sfracelli e colpi di Stato, nel regno del Nord e anche nel Sud. Così riuscirà a far prendere la piega giusta alla storia. Ci vorrà ancor l’intervento del Sommo Sacerdote Jojada, al Sud, a proteggere l’ultimo rampollo davidico dalla strage di Atalia, arrivata dal pagano Nord, per poi organizzarle contro il colpo di stato eleggendo re Joas. Il tema di questa domenica è la chiamata, dato dal Vangelo odierno. D’ora in poi il tema della liturgia domenicale sarà stabilito di lì. Ottimo esempio è la scelta e la missione di Eliseo. Se la Chiesa universale riesce a raggiungere la sinodalità, colla forza dello Spirito non ci sarà bisogno di sfracelli per superare gli ostacoli e avviarsi nel piano del Regno di Dio. Ma se anche tra cristiani, tra ucraini e russi, non ce la facciamo ad accordarci, è inutile andare a cercare accordi con l’Islam o con il potere ateo.
Sal 15 (nella Bibbia 16)
Difficile ricostruire la storia di questa preghiera. Prima o poi diventa quella del Levita, servitore nel culto. A questa tribù, leviti e sacerdoti, non era data in sorteggio una porzione della terra come alle altre. Si veda Deut 18: vivevano delle offerte delle altre tribù; cioè era Dio (e quelle offerte) la loro eredità e non si tirava a sorte la loro porzione (Sal 16.5ss.). Alla fine brilla nel salmo la speranza che Pietro vedrà balenare nella Risurrezione di Gesù, a proposito della quale cita ampiamente proprio Sal 16,9ss., in At 2, da 24 in poi. Nel tema della chiamata forse non si poteva scegliere un salmo migliore.
Gal 5,1.13-18
Nel tempo ordinario anche la seconda lettura viene letta di continuo, come il Vangelo, un pezzo ogni domenica, e non segue perciò il tema dato da quello. Ci troviamo però già verso la fine della lettera, perché i brani precedenti erano nelle domeniche cancellate dalle feste messe come coda al tempo pasquale. Il tema proprio del brano è indicato dal v.1: la libertà. Paolo, che si batte per essere liberi dalla legge giudaica, si preoccupa di creare una nuova libertà e un freno alle licenze, specialmente quelle sessuali, che l’avevano già preoccupato a Corinto: si vedano i capp. 6 (contro l’impudicizia) e 7 (su matrimonio e castità). Coi Galati è più spiccio e brutale: se leggiamo Gal 6,19ss., subito dopo il nostro brano, l’elenco dei vizi corrisponde a quelli di oggi, aggiungendovi semmai la droga. Viene in mente l’esigenza di libertà proclamata nel ’68, poco tempo dopo il Concilio: si diceva: non facciamo la guerra; facciamo l’amore. Difatti nel ’74 è arrivato il referendum sul divorzio e nell’ 81 quello sull’aborto. Oggi i nodi vengono al pettine. Tutti han letto e discusso della piccola Elena, uccisa dalla madre. Un’ autorevole ginecologa, a commento del brano della Stampa sui 500 bambini uccisi dai genitori in 20 anni, ha osato allargare il campo agli aborti, come in molti avevamo pensato. La frequenza lì arriva ai milioni di casi. Alle proteste isteriche abortiste il giornale, per non perdere la clientela, l’ha costretta a scusarsi! Forse è soprattutto qui che si può prendere lo spunto per la festa della famiglia, fissata per oggi e accompagnata da nuove istruzioni sulla castità dei fidanzati. Su queste faranno dell’umorismo quelli dei “matrimoni-arcobaleno”. Ma il tentativo di rilanciare il fidanzamento come indispensabile preparazione al matrimonio è urgente, proprio per evitare tanti fallimenti degli inesperti.
Lc 9,51-62
Riprendiamo Luca proprio da quella ampia sezione che è sua esclusiva. Gli altri Sinottici spendono poche parole, dopo l’attività in Galilea, per annunciare il trasferimento a Gerusalemme. Giovanni ha altri schemi: ce lo fa andare ripetutamente. In Luca quello che chiamano “viaggio lucano” è amplissimo: 9,51-18,14. Vi trasporta brani dall’attività in Galilea, ne inserisce molti nuovi e lo trasforma in un cammino aperto a tutti, al seguito di Gesù. Lo seguiremo fino alla domenica XXX, 23 0tt., dopo diche si tornerà in compagnia dei sinottici. Le tre proposte di oggi a seguirLo lo mostrano difficile. Lo sarà anche nell’interpretazione dei singoli brani e nei tentativi di ricostruire la storia della composizione, per uno poco esperto come me. Che lo Spirito ci aiuti. Abbiamo tracciato questo cammino domenica scorsa, colla processione del Corpus Domini. Proprio di fronte ai grandi cortei italiani del gay pride! Alla processione ho toccato il polso della fede della mia gente e mi sono commosso. Dio avrà sommato le processioni di domenica in Italia e nel mondo. Nella loro semplicità fanno scendere vittorioso il piatto della bilancia, con la compiacenza di Dio. Ridicolizzano i cortei dell’altro piatto e ci incoraggiano in questo cammino.
Don Enzo Cortese