Commento alle Letture di Domenica 12 giugno SS TRINITÀ

Pr 8,22-31
La odierna festa della Trinità e quella successiva del Corpus Domini sono una coda del Tempo Pasquale, chiuso con la Pentecoste. Le prime letture nel nostro Anno C, del ciclo triennale, diverse per ognuno dei tre anni, vogliono essere un compendio dei temi delle “Persone della Famiglia divina”. Nella contemplazione di Dio seguono due filoni: Dio nella natura creata e Dio nella storia. Il primo è considerato nella pagina scelta dal libro sapienziale dei Proverbi. E’ il culmine del percorso educativo della Rivelazione, iniziato considerando la sapienza del creato nelle cose della vita e della natura. Prima è espresso dai detti sapienziali, in lunghi elenchi. Poi i discorsi si fanno più lunghi e omogenei e la Sapienza diventa una figura che parla come una persona; così nel nostro splendido testo. Già nell’AT comincia questa “incarnazione”; alla fine la Sapienza in Ecclesiastico 24,8 (o Siracide) ha l’ordine, da Chi l’ha creata e diffusa dappertutto, di mettere la sua tenda in Giacobbe. Siamo ai bordi del NT, che la farà diventare la seconda Persona della Trinità: si veda soprattutto Gv 1 e la sua descrizione del Verbo, che crea tutte le cose e poi diviene carne.
Sal 8
Appena prima che cominci (dal Sal 9) la divergenza della numerazione del Salterio tra testo ebraico e greco-latino, abbiamo la preghiera di lode a Dio per quello che si potrebbe chiamare “il progetto-uomo”. Apparentemente sembra ispirata dal racconto sacerdotale della creazione (Gen 1) con la superiorità dell’uomo nell’universo. Però, se ne consideriamo gli approfondimenti biblici, già nell’AT, Sal 144,3 (nella Bibbia e 143 nel Breviario) sembra applicarlo al re-messia. Qui però il contesto generale sembra pessimistico: mi pare che 144,11-14 siano la descrizione della tracotanza dei padroni pagani di fronte alla povera situazione dei sudditi Ebrei. Ma nel NT scompare il pessimismo: Ebrei 2, da 5 in poi, cita ampiamente il Sal 8 per mostrare la divinità di Gesù. Il progetto-uomo dunque si precisa e ha al centro dell’umanità Gesù. Ecco il secondo filone proposto per il compendio che si vuol fornire alla nostra festa.
Rom 5,1-5
Manca ancora la considerazione esplicita della Terza Persona e la liturgia ce la offre in questo passo, dove non solo si arriva alla Trinità e al dono dello Spirito (v. 5), ma si presenta il privilegio che abbiamo di vivere nella Famiglia divina e di goderne i frutti della pace e della speranza, nonostante tutte le tribolazioni. Qui si capisce l’opportunità di questa festa, divenuta obbligatoria per tutti nel 1300 (con Papa Giovanni xxii). Ma da sempre la Chiesa ha messo i cristiani nella struttura Trinitaria: col Battesimo, col segno della croce, con la preghiera “gloria al Padre ecc.”. Dobbiamo solo ricuperare il valore immenso di queste formule e di questi gesti e apprezzare di più la “direzione” che S. Madre Chiesa dà alla nostra preghiera; anche negli “oremus” domenicali rivolti sempre e solo al Padre e conclusi per Gesù Cristo e lo Spirito santo.
Gv 16,12-15
I discorsi di Gesù nell’ultima cena secondo Gv vanno dal cap.13 al 17. In essi lo Spirito viene nominato sovente: due volte nel 14 (vv.16s. e 26), una nel 15 (v.26) e una, più diffusamente, nel 16 (vv.7-15, in due direzioni: cosa fa lo Spirito all’umanità intera e agli apostoli). La nostra liturgia ha scelto la parte finale dell’ultima, introdotta dal v.12 sulle tante cose che Gesù avrebbe ancora da dire e che per ora non sarebbero comprese. Lo Spirito le dirà e spiegherà Lui e glorificherà Gesù. E’ la sintesi migliore. In tutti questi brani è spiegata anche la nostra vita spirituale nella Famiglia trinitaria, nell’amore che genera: tra Dio e noi, tra noi e di noi con Lui. A conclusione del tempo pasquale, abbiamo un’ottima occasione per rivedere la nostra vita spirituale e la nostra preghiera di Cristiani, con tante lacune, per difetto o anche per eccesso: agnosticismo o indifferentismo, poca voglia di pregare bene, cercando scuse e impegni, distrazioni, oppure devozioni lontane dalla Bibbia, dai sacramenti e dalla guida liturgica, ricerche di nuove rivelazioni miracolistiche. Per non dire di tante incoerenze tra le nostre preghiere e il comportamento! Don Enzo Cortese

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