Testo incontro preghiera e riflessione per l’AC a Terzo di questa sera 11 marzo su Vangelo seconda di Quaresima anno C.

DIOCESI DI ACQUI – AZIONE CATTOLICA

CATECHESI DEGLI ADULTI: SECONDA DOMENICA DI QUARESIMA 2022 – ANNO C

PREGHIERA. Dal Salmo 26.

R. Il Signore è mia luce e mia salvezza. 

IL Signore è mia luce e mia salvezza:
di chi avrò timore?
Il Signore è difesa della mia vita:
di chi avrò paura?
 R. Il Signore è mia luce e mia salvezza.
Ascolta, Signore, la mia voce.
Io grido: abbi pietà di me, rispondimi!
Il mio cuore ripete il tuo invito«Cercate il mio volto!».Il tuo volto, Signore, io cerco.
R. Il Signore è mia luce e mia salvezza. 
 

Non nascondermi il tuo volto,
non respingere con ira il tuo servo.
Sei tu il mio aiuto, non lasciarmi,
non abbandonarmi, Dio della mia salvezza.
R. Il Signore è mia luce e mia salvezza. 
Sono certo di contemplare la bontà del Signore
nella terra dei viventi.
Spera nel Signore, sii forte,
si rinsaldi il tuo cuore e spera nel Signore.

R. Il Signore è mia luce e mia salvezza

Dal Vangelo secondo Luca (Lc 9,28b-36)
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giovanni e Giacomo e salì sul monte a pregare. Mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la sua veste divenne candida e sfolgorante. Ed ecco, due uomini conversavano con lui: erano Mosè ed Elìa, apparsi nella gloria, e parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme. Pietro e i suoi compagni erano oppressi dal sonno; ma, quando si svegliarono, videro la sua gloria e i due uomini che stavano con lui.
Mentre questi si separavano da lui, Pietro disse a Gesù: «Maestro, è bello per noi essere qui. Facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elìa». Egli non sapeva quello che diceva. Mentre parlava così, venne una nube e li coprì con la sua ombra. All’entrare nella nube, ebbero paura. E dalla nube uscì una voce, che diceva: «Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!».Appena la voce cessò, restò Gesù solo. Essi tacquero e in quei giorni non riferirono a nessuno ciò che avevano visto.

PER LA MEDITAZIONE

Questo brano del Vangelo di Luca è un racconto attraverso il quale si vuole rivelare la vera natura (profonda e nascosta) di Gesù; potremmo dire che è una seconda “epifania”. In quella che abitualmente chiamiamo così (raccontata da Matteo) degli strani personaggi (i Magi) prendono coscienza della vera natura di questo debole bambino, figlio di povera gente. Qui, noi siamo invitati a prendere coscienza di chi è davvero questo Gesù. Non solo: qui ci viene anche detto chi siamo e/o dobbiamo sforzarci di diventare noi, discepoli di Gesù.

La trasfigurazione è raccontato anche negli altri Vangeli sinottici: Matteo (cap. 17) e Marco (cap. 9). Insieme a Luca essi ci comunicano la vera natura di Gesù attraverso il riferimento a personaggi dell’Antico Testamento (Mosè ed Elia) e a immagini del Battesimo di Gesù (la “voce” che esce dalla nube come nel Battesimo: Luca 3, 21) e della sua Pasqua di resurrezione (la luce, il volto sfolgorante di Gesù). Rispetto a Matteo e Marco, Luca inserisce due modifiche molto interessanti nel racconto“tradizionale”:

– l’episodio è collocato in un contesto di preghiera (Lc 9, 28: “Mentre pregava…);

– Luca riferisce con chiarezza l’argomento della conversazione di Mosè, Elia e Gesù: “parlavano del suo esodo, che stava per compiersi a Gerusalemme” (Lc 9, 30).

 

Il Vangelo di Luca ci conduce per mano a prendere coscienza che Gesù è il compimento dell’Antico Testamento (della Legge data da Dio attraverso Mosè e dei profeti: Elia).

Gesù quindi è il profeta dei tempi definitivi, il Messia. A questo ci richiamano l’immagine della nube (che nell’Antico Testamento richiamava la presenza nascosta ma reale di Dio nelle vicende del suo popolo) e le parole della “voce” che esce dalla nube: “ Questi è il Figlio mio, l’eletto; ascoltatelo!”.

In certo modo, Gesù è la realizzazione di quanto la Legge e i profeti avevano preparato per il popolo di Dio, il compimento delle promesse del Signore. 

 

Potremmo dire: Gesù è il compimento definitivo della promessa e dell’alleanza fatte da Dio a e con Abramo e, attraverso di lui, a tutto il suo popolo: di dare, cioè, a questo nostro modello di fede un futuro ai suoi desideri profondi; un futuro rappresentato dal figlio e dalla terra promessi: a tutto ciò fa infatti riferimento la prima lettura di questa domenica: Genesi 15, 5-18). 

 

La via attraverso la quale Gesù è il compimento dell’iniziativa di Dio è la sua Pasqua, del cui mistero fanno parte due elementi essenziali:

· la croce (“l’esodo” di cui parlano Mosè, Elia e Gesù) e

· la resurrezione (Gesù nella Pasqua “cambia d’aspetto” e la sua veste diventa sfolgorante).

. Possiamo tentare di riflettere sul perché, fra i tanti personaggi dell’Antico Testamento, vengano scelti nel racconto della Trasfigurazione Mosè ed Elia. Fra le tante altre motivazioni scegliamo le seguenti.

. Mosè ed Elia erano personaggi adatti a parlare con Gesù del suo modo di essere il Messia attraverso la via della croce. Infatti, entrambi, nella loro vita, avevano provato la contestazione, la fuga, l’insuccesso (Mosè, addirittura, muore senza entrare nella terra verso cui ha guidato il suo popolo!)

 

Questi personaggi (Mosè ed Elia) hanno saputo mantenere la loro fede/fiducia in Dio, fino alla fine.  Come sarà per Gesù e, come dev’essere per i suoi discepoli di allora e di oggi.

 

Occorre però fare attenzione a non riferire il messaggio della Trasfigurazione solo al futuro: qui viene alla luce quello che Gesù è già ora e, insieme, a Lui quello che già ora sono i suoi discepoli. La comunione di Dio Padre è già presente e operante in Gesù come presente e operante è in noi.

 

Nella vita di Gesù (e nella vita dei discepoli) talora affiora questa specie di anticipazione profetica della gloria e della felicità definitiva. Nel testo di Luca, Pietro vorrebbe rendere in qualche modo eterno questo momento tanto che propone di sistemarsi definitivamente lì, facendo tre dimore…

L’evangelista qualifica queste parole come frutto di insipienza: la gioia fino all’esodo definitivo per Gesù e per i discepoli è passeggera.

Il Padre ce ne offre qualche barlume, una specie di “caparra”: e la fede/fiducia nel Padre che sosterrà Gesù e noi suoi discepoli anche nel momento dell’”esodo”, cioè della prova.

Un’ultima osservazione. Anche nella scena del Battesimo di Gesù,Luca (3, 21), come qui, riferisce la comparsa di una nube e di una voce. Qui, in più, l’evangelista aggiunge un comando: “AscoltateLo”. I discepoli di Gesù saranno veramente tali se lo ascolteranno. Questo avviene soprattutto attraverso le scritture: attraverso Mosè e i profeti. In un altro passo, verso la conclusione del suo Vangelo, Luca ci dirà che due discepoli scopriranno Gesù proprio attraverso le scritture… (Vedi Lc 24).

PARLIAMO TRA NOI.

· Mosè, Elia e Gesù sono personaggi che hanno avuto fiducia in Dio, nonostante il loro apparente insuccesso. Questo che cos può voler dire per noi.

· La Trasfigurazione di Gesù ci rivela la Sua natura e la nostra: già a partire da oggi. In sostanza Dio è con noi già ora, nelle esperienze comuni della nostra esistenza.

· La croce di Gesù e nostra conserva sempre una quota di mistero che la fede può illuminare… In questi tempi durissimi questo può essere di qualche consolazione?

· Il discepolo di Gesù ascolta il Suo maestro e lo ascolta attraverso le Scritture…. Cosa sono “le Scritture” nella nostra vita di ogni giorno?

PREGHIERA FINALE  Compiamo insieme un atto di fede, sotto la guida della Scrittura: (TUTTI)“La nostra cittadinanza infatti è nei cieli e di là aspettiamo come salvatore il Signore Gesù Cristo, il quale trasfigurerà il nostro misero corpo per conformarlo al suo corpo glorioso, in virtù del potere che egli ha di sottomettere a sé tutte le cose. Perciò, fratelli miei carissimi e tanto desiderati, mia gioia e mia corona, rimanete in questo modo saldi nel Signore, carissimi!” (Lettera di Paolo ai cristiani di Filippi 3, 20- 4, 1: Seconda lettura di questa domenica). Padre nostro, che sei nei cieli …

 

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